L’associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince ONLUS esprime soddisfazione per alcuni approfondimenti che stanno aiutando a fare luce sulla tragedia, dopo 26 anni di verità costruite ad arte. Ci sono dei punti che la Commissione ha deciso di fare suoi con coraggio, un coraggio che va oltre le competenze politiche, ma che ha coinvolto e che coinvolge i membri come esseri umani, cittadini come noi, e per cui sensibili alla tragedia che ha coinvolto 140 persone, morte dopo ore di attesa. A partire dal quesito nebbia si, nebbia no. La nebbia, utilizzata come cavallo di battaglia e l’ariete per chiudere le inchieste sommarie, ministeriali, giudiziarie ed processi, facendo cadere sul comando del Moby Prince la responsabilità della tragedia. Nebbia che ha perso completamente di consistenza in questi giorni, dopo la pubblicazione della relazione. “Appare pertanto improbabile, alla luce delle dichiarazioni rese alla Commissione e del materiale raccolto, ricondurre le cause della tragedia alla presenza di nebbia” Basta questa frase riportata nella relazione della Commissione per ribaltare tutto, per cambiare la stantia dinamica dell’incidente. Un capitolo a parte viene riservato ai soccorsi, non tanto alle varie unità, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Pilotine, Ormeggiatori, Rimorchiatori, che nel loro piccolo hanno potuto fare quello che secondo loro era giusto e prioritario, quanto alle responsabilità del comando della Capitaneria di Porto di Livorno, messe in evidenza dalle lucide e puntuali parole del Capitano Gregorio De Falco. Dalla lettura della relazione si evince come la Commissione sottolinei che i membri dell’equipaggio della Petroliera avevano avuto la percezione che nella collisione potesse essere coinvolto il Moby Prince. Percezione decisamente sottovalutata dal comando della petroliera; percezione che ha interessato anche la Capitaneria di Porto che non avrebbe compreso la complessità di quello che stava accadendo e per cui non avrebbe dato priorità alla ricerca della nave investitrice.
Infine riguardo alla possibilità che qualcosa sia accaduto prima della collisione nella zona di prua del traghetto, una esplosione oppure un evento inatteso, per la Commissione è giustificato dalla testimonianza del terzo ufficiale della petroliera che vide i cappelloni del Moby Prince accesi, quando sta per entrare in collisione con la petrolieria. Tutti avevano visto il Moby Prince, tutti sapevano che era la nave in collisione con l’Agip Abruzzo, ma nessuno l’ha cercato………..una pagina nera della marineria italiana, una vicenda che ha dell’incredibile, possiamo dire grottesca.
Siamo fiduciosi nel lavoro che la Commissione sta portando avanti. Altro che Commissione inutile, come è stato scritto di recente in un quotidiano! La nostra speranza è che i giochi della politica non creino difficoltà e nè intralcino l’attività o peggio ancora portino ad una sua chiusura anticipata. Avanti tutta!

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