33 anni e otto mesi. Una vita! Avevo 31 anni, oltre la metà della mia vita consumata alla ricerca della verità per le vittime del Moby Prince. Chi non ha mai subito una situazione come la vicenda del Moby Prince non può capire cosa significa trovarsi in un vortice che non ti lascia mai. Un turbinio mediatico, un sistema giudiziario che mette in evidenza tutta la sua precarietà e purtroppo anche la sua nefandezza. Noi poveri cittadini, persone semplici buttati dentro un tritacarne dal quale se non hai una forza superiore ne resti triturato. Così ci siamo sentiti tutti una grande famiglia, che si è trovata a condividere un dramma che però per anni è rimasto chiuso nei nostri cuori, nelle nostre anime. 33 anni e otto mesi…..sono tanti, tantissimi. Se penso al passato scaturisce un senso di nausea. Siamo stati presi in giro, abbiamo subito la gogna giudiziaria, l’ultima con al sentenza della corte di appello del tribunale civile di Firenze che ci ha condannati alle spese legati a favore dei ministeri della Difesa e dei Trasposti. E’ un mondo strano dove chi chiede giustizia si trova suo malgrado a subire la condanna dei tribunali. Ma non ci fermiamo. Siamo alla terza commissione parlamentare di inchiesta che ha iniziato da ottobre 2023 il suo lavoro. E’ passato un anno dall’inizio dei lavori e riteniamo che sia il momento di chiudere il cerchio di una vicenda iniziata come banale incidente. Un puzzle che ha bisogno di pochi tasselli per avere un reale disegno di cosa è successo quella notte e di chi ha lavorato per nascondere la verità. Chiediamo per il 2025 un’azione di forza della commissione capitanata dall’On. Pietro Pittalis. E’ l’ultimo miglio da percorrere, ma è il più faticoso. Foza paris! Non fermiamoci ora. Una lotta in memoria di Angelo che ci ha lasciati a giugno del 2022 e dedicata a Loris Rispoli che combatte con la sua malattia ogni giorno da quattro anni. Buona anno a tutti.
Luchino Chessa, Associazione 10 Aprile- Familiari Vittime Moby Prince ODV

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