Nelle minors del basket milanese c’è una squadra che da anni porta con orgoglio, sul petto, il logo Mobyprince.it.

Squadra composta da un gruppo di amici che negli anni è aumentata di numero, coinvolgendo almeno tre generazioni di giocatori. C’è di più, oltre al basket nel quale la squadra ha ottenuto diversi successi: giocatori ed ex giocatori si ritrovano spesso e volentieri in serate insieme o zingarate. In particolare Chia in Sardegna e Barcellona in Spagna sono le sedi oramai storiche dei ritrovi goliardici, celebrativi, dei convivi in allegria. Questa è la storia della Pallacanestro Guido Rossi, la squadra dove ha giocato Angelo Chessa e nella quale ha lasciato tanto di lui.

Diego Chiesa

NPGR Campioni 2022

 

 

 

Storia della
NUOVA PALLACANESTRO GUIDO ROSSI – Mobyprince.it

L’attuale A.S.D. NPGR-Mobyprince.it nasce nel 1982 in zona Arzaga, nella periferia sud-ovest milanese, su iniziativa di Gualtiero Mingarelli coadiuvato in primis da Venanzio Stucchi, istruttore I.S.E.F. ed ex arbitro di serie A.
Il nome originale era SALASPORT PARAGUAY ed ECLIPS Moda Club lo sponsor, un negozio di abbigliamento di qualità della zona il cui proprietario Francesco Triuzzi fu per noi generoso e appassionato filantropo.

Nel roster degli originals – composto da 16 giocatori, metà di estrazione cattolica e metà laica, tutti in età compresa tra i 18 e i 24 anni – spiccava, tra gli altri, il nome di Guido Rossi. Nato nel 1958, già capitano della Pallacanestro Milano in serie B e C negli anni precedenti, a sua volta istruttore I.S.E.F. oltre che nella scuola insegnava proprio nella palestra Salasport Paraguay attigua alla chiesa dei Santi Patroni d’Italia. Lui, Venanzio Stucchi e Ugo Bernardini erano con Giampiero Grassi l’anima di quella piccola palestra di periferia.
La neonata squadra dominò imbattuta il campionato di Prima Divisione F.I.P., con un roster che oggi sarebbe definito illegale per la categoria.

Il primo anno di Promozione fu difficile, il già esperto ancorché giovane trio costituito da Morina-Persico R.-Rossi aveva deciso di terminare l’attività e il salto di categoria con la squadra indebolita fu traumatico. A metà stagione Persico R. e Rossi tornarono in campo per dare una mano a raggiungere una faticosa quanto meritata salvezza sul filo di lana.

La stagione 1984-85 non fu certo migliore, l’asse play-pivot Rossi-Persico R. aveva appeso definitivamente le scarpe al chiodo e grandi rinforzi non c’erano.

Il campionato si chiuse con la retrocessione sul campo, anche se il ripescaggio in Promozione era quasi automatico per la stagione successiva per come erano strutturati i campionati al tempo. Sarebbe stato sufficiente presentare domanda in tal senso alla F.I.P.

L’estate seguente si verificò il primo di una serie di fatti tragici per la nostra squadra: il 19 luglio 1985 a Stava (vedi www.stava1985.it) Guido Rossi morì insieme alla moglie Maria Chiara Draghi e ad altre 266 persone. Una tragedia di portata nazionale, uno di quei lutti difficili da dimenticare per tutti, figurarsi per parenti e amici della giovanissima coppia.

A fine agosto quel che rimaneva della squadra Salasport Paraguay – pochi giocatori senza allenatore, nessuno sponsor, niente palestra – si ritrovò in un campetto di periferia per iniziare la preparazione atletica. Il Presidente Gualtiero Mingarelli (il Minga, per tutti noi) prese in disparte il capitano Paolo Persico e, mentre i 7 o 8 giocatori rimasti inanellavano giri di campo di corsa, gli propose di vendere il suo cartellino (P.Persico aveva mercato nelle minors milanesi al tempo), col ricavato saldare i debiti, fare un’ultima pizzata in compagnia e celebrare i tre anni della bella avventura senza nostalgia.

P.Persico – lo conosco piuttosto bene, essendolo – rispose al Minga di aspettare qualche settimana, vedere se le acque melmose si fossero mosse schiarendo e poi decidere.

Risultato di quell’attesa?

Siamo nel 2023 e la NPGR-Mobyprince.it festeggia il secondo titolo italiano consecutivo nella categoria over40 della UISP, conquistato a Rimini nel mese di giugno.

Nei 38 anni intercorsi tra quel momento di sliding doors e oggi ne sono accadute di cose!
In sintesi:
1985 – La squadra viene intitolata a Guido, diventando Pallacanestro Guido Rossi e si iscrive regolarmente al campionato di Promozione. Con risultati via via migliori negli anni seguenti.

1990 – Prima partecipazione alle Final Four di Monza con girone all’italiana, 3° posto finale.

1992 – Al roster si aggiunge Angelo Chessa. Cagliaritano, medico chirurgo ortopedico, un passato da giocatore di buonissimo livello anche in serie B. Per tutta la stagione 1992-93 si allena quando può, non è mai disponibile per giocare in campionato a causa degli impegni come medico ed altri che lo portano spesso via da Milano. La squadra centra ancora le Final Four di Monza, con 2 vittorie ed 1 sconfitta va allo spareggio contro la rivale storica di Morbegno. Nella terza partita delle finali il capitano P.Persico si rompe il naso in uno scontro fortuito di gioco. Lo spareggio è una settimana dopo. Casualmente Angelo Chessa è disponibile per quel giorno. Non si cerca una maschera protettiva per il capitano, giocherà Angelo. Risultato? Morbegno demolito, mai in partita, Angelo segna, corre, difende, sorride soprattutto. Di seguito capirete il perché: era per lui un raro momento di distensione e distacco dal dramma che stava vivendo.

1993 – Campionato di serie D chiuso con un ottimo 7°posto con 15v e 15p. Che dà diritto a partecipare alla neo-nata serie C2.

1996 – In serie C2 agguantiamo il 6°posto finale, miglior risultato agonistico di sempre della squadra.

2000 – Al termine di una stagione fallimentare sotto tutti i punti di vista la squadra retrocede in serie D; date le difficoltà a proseguire cede i diritti sportivi ad altra società e chiude i battenti. Contemporaneamente i vecchi ragazzi che avevano contribuito alla scalata dei primi anni ’90 decidono di rifondare, insieme al vecchio Presidente Gualtiero Mingarelli, la Nuova Pallacanestro Guido Rossi 2000.

Anni 2000 – La NPGR domina per alcune stagioni i campionati CSI, vincendone 3 in 5 stagioni e partecipando a 4 finali (una soltanto persa di poco perché ci presentammo in 5 e uno di questi si infortunò a una gamba dopo pochi minuti, camminando per il resto della partita). Decide pertanto di riprovare con i campionati FIP, ripartendo dalla Prima Divisione. Con buoni risultati crescenti, fino al …

2011 – … quando vince nuovamente la Prima Divisione, dopo 28 anni dalla prima volta, complice la presenza in squadra per parte della stagione di un certo Petar Naumoski (avete letto bene, non è un caso di omonimia: il grande macedone campione di tutto in Europa si è divertito per alcuni anni a giocare con noi. O quantomeno noi ci siamo divertiti parecchio!). Il team indice una votazione per decidere se partecipare o meno alla Promozione, dato che lo zoccolo duro della squadra ha età media vicina ai 50 anni. Si decide di fare la Promozione, il gap fisico e atletico con le altre squadre è evidente nonostante l’innesto di qualche 35-40enne e dei due junior previsti dal regolamento. Il campionato 2011-12 termina con poche vittorie, molte sconfitte e l’inevitabile retrocessione in Prima Divisone.

2014 – La NPGR rivince il campionato di Prima Divisione. Questa volta prevale il buon senso sull’entusiasmo e, anziché iscriverci alla Promozione per la stagione 2014-15, propendiamo per il passaggio ad altra federazione, la UISP.

Sempre 2014 – A maggio, durante una serie di esami di routine previsti dalla medicina del lavoro, il nostro compagno e vero capo Angelo Chessa risulta malato. Molto malato, tant’è che è necessaria l’asportazione del polmone destro. Inizia un lungo calvario percorso da lui con forza e dignità fuori dal comune. Contemporaneamente alla lotta per la propria vita, Angelo sostiene da oltre vent’anni la battaglia per la verità sulla tragedia del 10 aprile 1991, quando il traghetto Moby Prince andò a sbattere contro la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno (vedi www.mobyprince.it.) Il comandante del Moby Prince era suo padre, Ugo Chessa. Con lui viaggiava anche la madre, morirono entrambi nel rogo del traghetto insieme ad altre 138 persone. Si salvò solo un mozzo. Da quella notte Angelo non ebbe pace: al comando dell’Associazione dei familiari delle vittime continuò senza tregua ad indagare per scoprire la verità, che non poteva certo essere quella data in pasto dai media per lustri al popolo italiano. Non ricordo esattamente in che anno la squadra decise di far scrivere sulle divise da gioco, proprio sul petto il nome dell’associazione: in tal modo sposammo tutti la causa di Angelo per lottare al suo fianco, ognuno come può, sempre uniti e coesi.

2022 – il 28 maggio in Brianza la squadra vince il campionato provinciale UISP over40. Angelo Chessa, minato dal male e oramai allo stremo delle forze fisiche, viene invitato da Diego Chiesa – capitano oramai da quasi 10 anni – ad alzare la Coppa tra gli applausi di tutti: compagni, amici e i suoi figli Ugo e Pietro. 

Pochi giorni dopo, sabato 11 giugno, Angelo muore.

A fine giugno a Rimini la squadra si presenta, nonostante il lutto ancora fresco, per le finali nazionali. Dove trionfa il 19 giugno nella finale contro Trieste, laureandosi Campione d’Italia. In panchina in ogni partita la maglia numero 13 di Angelo, ogni partita preceduta da un minuto di silenzio, ogni volta che gli arbitri ci chiamano in campo per iniziare ci riuniamo, mani unite per gridare tutti insieme l’urlo di battaglia in sardo che il grande Uomo cagliaritano ci ha insegnato.

 

2023 – Giugno: dopo aver dominato la fase Provinciale Monza e Brianza siamo ancora Campioni d’Italia UISP over40. Inoltre Edoardo Ceola, che dal 1989 fa parte della famiglia NPGR-Mobyprince.it ed è uno dei leader storici sia in campo che fuori, è Campione d’Europa over60 con MaxibasketMilano ad Albufeira, Portogallo (perdendo la finale verso Chicago USA invitata al torneo open; ma a livello europeo nessuno fa meglio della squadra milanese).

Estate 2023 – Mentre si elaborano i successi e si metabolizzano gioie e dolori di questi ultimi anni, un gruppo dei più vecchi sta già lavorando per continuare a crescere. La magia di questa squadra sta proprio nell’inesauribile entusiasmo, nella incontenibile voglia di giocare insieme, trascorrere insieme momenti di festa, stringerci intorno a chi è in difficoltà per le inevitabili sofferenze che la vita dispensa a tutti, chi più chi meno. In 41 anni di storia – io ne faccio parte dal primo giorno – sono arrivati tanti, tantissimi bravi ragazzi. Giocatori, allenatori, dirigenti, tifosi. Impossibile citarli tutti in questa sede, affermo solo che ognuno ha contribuito a costruire qualcosa di unico e speciale che tutti ci riconoscono: lo spirito della NUOVA PALLACANESTRO GUIDO ROSSI MOBYPRINCE.IT, un nome divenuto lunghissimo come lunghissimo è il cammino già percorso insieme. Guardando al futuro, alle nozze d’oro in prospettiva, nel 2032.

E la storia continua …

Paolo Persico