La puntata di Atlantide del 14 novembre 2018 sulla strage del Moby Prince ha riacceso i riflettori su 27 anni di storie di indagini e processi, di verità di comodo, di intrighi, di azioni devianti e depistanti. Andrea Purgatori ha fatto un bel servizio che e’ servito per far capire al pubblico i tanti punti oscuri della vicenda, grazie anche a spezzoni del documentario del 2014 di Manfredi Lucibello “140 la strage dimenticata”, ma anche le poche battaglie vinte. Tra queste i risultati della commissione parlamentare di inchiesta presieduta dall’ex Senatore Silvio Lai, una delle commissioni più attive della scorsa legislatura, approvata all’unanimità in Senato. Penso che d’ora in avanti ogni volta che si parla di Moby Prince si debba partire dalle conclusioni della commissione parlamentare, che hanno ribaltato in modo assoluto le verità processuali. Aver escluso la nebbia e l’errore umano del comando del Moby Prince, aver accertato una lunga sopravvivenza a bordo del traghetto e la mancanza di soccorsi, aver messo in evidenza accordi assicurativi tra le compagnie di navigazione delle due navi coinvolte a pochi mesi dalla tragedia, aprono scenari completamente diversi dal passato. Ora dobbiamo ripartire da qui, facendo in modo di far aprire un nuovo procedimento presso il tribunale di competenza, ovvero Livorno, e chiedendo al Parlamento un eventuale supplemento di Commissione che possa concludere il lavoro precedente riguardo alla causa della collisione. Perché il Moby Prince e’ entrato in collisione con l’Agip Abruzzo? Allo stato attuale e’ il principale punto oscuro di tutta la vicenda, che con tutta probabilità nasconde scheletri negli armadi che nessuno vuole aprire. Noi familiari vogliamo la verità e la nostra battaglia non si ferma mai!

16 novembre 2018

Luchino Chessa
Presidente Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince Onlus

www.mobyprince.it info@mobyprince.it

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