Antonio Sini, Livorno, anni 42. Passeggero.

Capitano di Fregata, insegnava presso l’Accademia Militare di Livorno, città in cui viveva con la moglie Stefania e coi due figli, Francesca e Giacomo. Antonio aveva ricevuto nel pomeriggio una chiamata da parte di una sorella con la quale veniva avvisato che la situazione del padre, da tempo malato, si era aggravata e per questo decise di partire la sera stessa per la Sardegna con destinazione Pattada, il suo paese nativo. Poco prima di uscire di casa sorrise al figliolo Giacomo che piagnucolava alla vista della sua uscita, nella strada ebbe la sfortuna di trovare tutti i semafori verdi, accompagnato da un amico, e di riuscire a imbarcarsi in extremis sul Moby Prince. La salma, numero 21, è stata trovata all’interno del vestibolo che separava il Salone Delux dalle cabine di seconda classe.

3 Comments

  • Giulio Ignazio

    Ieri sera ho visto la trasmissione sul Moby Prince, ho visto un video di Antonio Sini, con la sua famiglia, mi ha impressionato rivederlo. Ho avuto modo di conoscerlo nell’ambito lavorativo, una persona sempre sorridente, cordiale e gentile. Sono trascorsi 31 anni, ma il ricordo di questa bella persona resta sempre vivo. Ciao Antonio

    • Vincenzo

      Antonio Sini, Tonino come lo chiamavamo in famiglia era una persona solare, con il quale era gradevole parlare e condividere quel poco tempo libero di cui disponeva nella vita privata. Sempre pronto con una battuta ironica, umile e umano, modesto nel comportamento con le altre persone, con le quali non menzionava mai il suo alto grado raggiunto nella Marina Militare dopo anni di studi assidui presso l’Accademia di Livorno e la facoltà di Ingegneria dell’Ateneo di Pisa. Ricordo che negli anni settanta durante i miei primi anni di ingegneria spesso ci incontravamo al triennio in Via Diotisalvi durante l’ora della mensa. Io andavo a pranzo e lasciavo ad Antonio la mia auto per riposarsi un’ora, e poi al mio ritorno ripartiva con lo studio.
      Ogni tanto durante i primi anni di Accademia veniva a trovarci a La Spezia. Per noi era una grande gioia rivederlo ed abbracciarlo. La sua dipartita prematura ha lasciato un vuoto incolmabile che ancora oggi permane dentro di noi. Ma io preferisco ricordare il suo sorriso e le sue battute, la sua allegria e l’amore per la vita.
      Caro Tonino sei e rimarrai per sempre nel nostro cuore.
      Vincenzo.

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