Roberto Vinattieri, Dozza (BO), anni 43. Passeggero.

Nasce a San Piero a Ponti, piccola frazione ubicata tra Signa e Campi Bisenzio nella periferia fiorentina. Mosse i primi passi da artigiano pellettiere diventando imprenditore nel settore della moda, attività che lo portò a trasferirsi a Dozza, dove riuscì ad aprire la sua prima pellicceria sotto le torri aprendo poi un punto vendita a Porto Cervo, attività perlopiù stagionale che lo portò a spostarsi in Sardegna proprio nel periodo primaverile per le riaperture. Roberto scese dall’Emilia con il suo collaboratore e amico Graziano Cinapro per le ultime cose da fare prima di imbarcarsi. La partenza era prevista per l’11 di aprile, tempistica dettata da altri impegni sopraggiunti a ridosso della partenza. Passarono da Laura, sorella di Roberto, per un pranzo e un saluto, dopo di che i due si divisero. Graziano si recò a Roma per consegnare una partita di merce ad un cliente e per un’udienza dal papa, ai tempi Giovanni Paolo II. Durante il pranzo con i fratelli e i nipoti Roberto si assentò per contattare il suo amico Vincenzo Onorato, l’armatore del Moby Prince, che gli propose di imbarcarsi la sera stessa a Livorno sul traghetto in una delle cabine di rappresentanza. Fu lo stesso Onorato che prenotò per loro. Con loro avevano un furgone carico di pellicce e due cani di piccola taglia, due chihuahua che portavano sempre con loro e al quale erano affezionatissimi. Dopo aver ultimato gli impegni di lavoro Roberto e Graziano sarebbero andati a vedere il Rally della Costa Smeralda.
La sua salma, numero 85, è stata trovata all’interno del Salone Delux dinanzi la serranda tagliafuoco posta nel lato poppiero.

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